Negli ultimi giorni il criceto che ho in testa non fa che girare a vuoto sulla ruota della magia. Dopo i commenti al post sulla magia in Dungeon Hack, ho riflettuto molto sulle possibili soluzioni ai tre problemi evidenziati in quel post.

E poi ho riflettuto sul fatto che uso tutto il tempo fuori dal lavoro per rimuginare su queste cose. Certe volte ci penso anche al lavoro, come in questo momento di pausa.

Quindi ho riflettuto sulla probabilità che i voli di fantasia a cui mi sottopongo siano estenuanti ed improduttivi, sottraggano energie mentali al lavoro, tempo ad altri svaghi e attenzione alla famiglia.

Infine ho concluso che non posso farne a meno, non ora. Non in questo preciso momento della mia vita.

Perché si gioca di ruolo? Perché si gioca, in generale? Perché alcuni di noi non si limitano a godersi la partita ma ritornano con la mente su questi temi tutto sommato marginali? Cosa spinge un essere umano a investire tempo ed energie  per creare un gioco che rimarrà un passatempo semi-sconosciuto invece di comprarne uno e farla finita lì?

Il mio sospetto è che la motivazione per tutto questo sia in qualche modo malata, che dall’intensità della reazione (fuga nel mondo fantasy) si misuri l’entità del problema (mondo reale, o meglio percezione soggettiva di esso). Come dire che i più sani di noi sono quelli che si fanno una partita a D&D e poi tornano alle loro vite. Come dire che il più malato di tutti sono io, che alla mia vita non ci voglio tornare mai. Non voglio suonare più pessimista di quanto non mi senta adesso, mi sto solo domandando se tutte queste sovrastrutture mentali e questo continuo macinare su regole, ambientazioni, teoria del gdr non siano solo una valvola di sfogo che mi impedisce di affrontare quello che nella vita non mi piace, piuttosto che una genuina spinta creativa che mi porterà da qualche parte.

Il livello di dedizione, passione e concentrazione che riservo all’hobby è riscontrabile soltanto in due tipi di individui, spesso facili da confondere: i pazzi e i geni. L’unica differenza tra i due è che i geni usano questa dedizione per eccellere in attività utili, produttive: scienziati, artisti, maghi della finanza, scrittori di successo, mostri del computer, persino santi e guru. Sono tutte persone che hanno successo perché pensano ad una sola cosa, e quella cosa è, per puro caso, redditizia e/o utile al prossimo. Poi ci sono i pazzi. Anche loro pensano sempre alle stesse cose, anche loro sono monomaniaci, ma lo sono in modo ripetitivo ed inutile. I geni fissano una linea retta, che dà loro la rotta per il futuro. I pazzi fissano una linea circolare, che li riporta sempre allo stesso punto e non fa progredire nè loro nè gli altri. Pensano in circolo. Come il criceto.

Ho bisogno di una vacanza.

Keep gaming.

5 pensieri su “La motivazione per vivere in un mondo fantasy

  1. Scusami sigh! Penny sigh!!! se non mi sono accorto sigh! di questo stato d’animo! sigh! sigh! Non sono un vero amico! Tirati su! Sembra che stai entrando in depressione e la Gilda non se lo può permettere! Sigh! sigh! sigh! Perchè non cerchi di guardare il bicchiere mezzo pieno! Sigh! Tu stai facendo del volontoriato in quanto rendi meno pesante la vita di 8 persone che senza le tue avventure non avrebbero una valvola di sfogo dalle rogne di tutti i giorni! E IN QUESTO ECCELLI! Ci rendi la vita più sopportabile!!!!!!
    Adesso vado a prendere un fazzolettino, sei riuscito a farmi piangere!!! Sigh! sigh! sigh! sigh!

    P.S. Io penso comunque che il limite tra genio e follia non esista ma sia solo un punto di vista dettato dalla società! Anche io penso nei più disparati momenti del giorno come migliorare i miei giochi, con una differenza, che io poi stento a mettere il tutto per iscritto, tu sei più pratico.

  2. Penso che tu viva uno stato d’animo come molti altri hanno provato o proveranno.
    Sì è anche una valvola di sfogo, effettivamente ci sono degli aspetti della nostra società veramente vomitevoli, e tu con il tuo lavoro ne vedi molti.
    Purtroppo non credo che il GdR trovera tanto facilmente qualche magnate, per finanziare i nostri voli di fantasia (anche se quello che tu ci trasmetti quando fai il Master è molto bello, hai la capacità di far entrare la gente in quel tuo mondo fantastico, non è mica una cosa da poco).
    Comunque molti poeti e pittori del passato morirono poveri o furono considerati dei pazzi (e forse lo erano davvero, presi sulla ruota del criceto).
    Chissà un giorno magari qualcuno scoprirà HD e penserà che il massimo dell’espressione del gioco di ruolo. Facciamo passare un pò di tempo, intanto noi fortunati ci godiamo delle belle serate……………….

  3. In realtà non è che la cosa mi crei problemi, la mia era curiosità accademica. Può essere semplicemente che in ogni essere umano ci sia una spinta alla creatività, che quando è compressa dal tipo di vita schematica e arida che la maggior parte delle persone è costretta a fare, assume forme un po’ estreme. Probabilmente io me ne accorgo perché sono portato all’introspezione, altre persone provano soltanto un vago disagio e non vedono l’ora di gettarsi nel loro hobby, altri semplicemente non percepiscono più niente e si spengono il cervello a guardare il Grande Fratello.
    @ Beppe: dubito che DH sarà mai annoverato tra i capolavori del gdr, ma non è nemmeno mia intenzione provare a fare un capolavoro. Più che altro mi domandavo cosa succederebbe se tutto questo impegno lo mettessi in qualcosa di più… pragmatico.

    1. “Più che altro mi domandavo cosa succederebbe se tutto questo impegno lo mettessi in qualcosa di più… pragmatico.”

      La tua vita diventerebbe insopportabile senza valvole di sfogo, pensando solo a cose serie e che possono dare un’utilità. Semplice diventeresti un banale, noioso, inquadrato, essere umano che si confonde nella massa cercando di sembrare una persona seria e che con le sue idee tenta di rivoluzionare il mondo anche se il Mondo alla fine se ne fotte!!!! Alla fine ti ridurresti come tutti andando a correre, comprando ipad-iphone-ipod, guardando non solo Grande Fratello ma anche Amici, l’Isola dei Famosi, Xfactor e la tua fantasia si spegnerebbe piano piano senza che tu te ne accorga. DIVENTERESTI UN PERSONA COMUNE E NON RIUSCIRESTI PIU’ A SOGNARE E MAGARI TI ACCORGERESTI CHE QUELLO CHE STAVI FACENDO ERA VERAMENTE UTILE, MA IN QUEL MOMENTO NON TI ACCORGEVI CHE ERA COSI’, MA ORMAI SAREBBE TROPPO TARDI. Ricordati che molte volte sottovalutiamo ciò che facciamo in quanto lo reputiamo idiota o infantile, ma è proprio questo che ci rende unici e che ci da un’opportunità in più rispetto alla massa, permettendoci inoltre se riusciamo ad accettarci così come siamo, di vivere meglio e di far vivere meglio gli altri!

  4. secondo me confondi il rimuginare con il riflettere in maniera produttiva

    il rimuginare è una cosa che fa la mente e che non va bene, perchè crea tensione e “sfinisce” a livello mentale, è un attitudine della mente umana che fanno tutti, chi piu’ chi meno, lo si fa anche per altri motivi che per gli hobby, ad esempio c’è chi rimugina troppo a livello esistenziale, chi a livello amoroso, chi su piccole cose pratiche, secondo me succede quando il cervello è usato male.

    si deve imparare a spegnere il cervello quando lo si vuole, se gira a vuoto è inutile.

    una cosa che può aiutare è l’attività fisica aerobica, questo perchè insegna alla mente a concentrarsi sulle sensazioni corporee cosa che in genere non fa mai.

    un altra cosa da tenere a mente è che la creatività deve essere intesa come “un cavallo selvaggio in un ampio recinto”

    lasciala pure vagare , ma entro certi limiti, se eccedi nel tempo o questo modifica in qualche modo la tua vita c’è qualcosa che non va.

    trovati delle ore in cui riflettere sul gioco es: un ora tornato dal lavoro, magari mentre fai una passeggiata, poi basta, e se vedi che stai andando il loop prendine coscienza ed evita la cosa, dedicati ad un altro aspetto del gioco, esci la loop.

    personalmente in passato mi sforzavo di riflettere sfruttando il tempo sulla metro che mi sembrava sprecato, ma così facendo il resto della giornata ero non so perchè nervoso o stanco, poi ho capito che alla mattina il mio corpo usa il tempo sulla metro per svegliarsi, così non mi sono piu’ costretto a “sfruttare” quel tempo che in realtà cmq uso.

    tieni conto che poi in realtà il cervello lavora sempre e anche quando stai pensando ad altro in realtà una parte di esso lavora ancora al problema basta aspettare.

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