Posto un articolo dopo molti mesi di assenza, più come una riflessione personale che per comunicare qualcosa. Recentemente ho spostato la mia attenzione dal gioco di ruolo in solitario (che comunque sto ancora esplorando) ai giochi di miniature in solitario, dato che mi diverte anche l’aspetto hobbistico di questa attività. C’è un piacere infantile e gioioso nel costruire, modificare e dipingere quelli che sono a tutti gli effetti dei soldatini. Risveglia la mia anima (da tempo sopita) di modellista. Stesso discorso per gli scenari: terreni, rovine, alberi… sono un’iniezione di creatività di cui avevo bisogno. Ho quindi provato vari giochi, tra cui il bellissimo Rangers of Shadowdeep, e ho letto molti regolamenti, alcuni belli, altri un po’ meno.

Tuttavia, al di là del gioco in solitario, ci sono dei “mostri sacri” nel gioco skirmish con miniature che non possono essere ignorati. Mordheim è uno di questi. Avevo letto il regolamento di Mordheim molti anni fa, ripromettendomi di giocarlo prima o poi. Ogni tanto (ma tanto tanto…) costruivo un pezzo di terreno, due rovine, una casa diroccata, pensando “questo andrebbe bene per Mordheim” e dimenticandomene per mesi.

Com’è, come non è, in questo periodo mi sono trovato a scoprire di nuovo questo gioco, anche se non è un gioco in solitario. Esistono a ben vedere dei sistemi della casa per giocare da soli, ma secondo me snaturano il gioco. Mordheim è un’esperienza sociale, un divertimento di gruppo, una narrazione condivisa.

Mordheim è, per usare le parole di Vince Venturella, un “capolavoro accidentale”. Games Workshop non aveva previsto il successo che ha avuto, non aveva la minima idea della longevità della community che si è sviluppata intorno a questo gioco e decisamente non desiderava supportarlo più di tanto. E’ un gioco uscito nel 1999, il suo supporto ufficiale è cessato nel 2003, se non vado errato. Come dire, non vi stupite se oggi alla GW spingono giochi mediocri e affossano quelli meglio riusciti, sono vent’anni che si comportano così.

Epperò.

Epperò alla guida del progetto c’era tale Tuomas Pirinen, e alla parte grafica c’era John Blanche. Genio puro. Libero da condizionamenti “corporate” e dai vincoli politicamente corretti che avrebbe invece al giorno d’oggi, Blanche ha usato uno stile potente, grimdark, irriverente, ricco di humor nero e dettagli macabri. Ha persino dato inizio senza saperlo a uno stile di pittura di miniature, completamente opposto a quello pulito, asettico e schematico adottato ufficialmente dalla GW. Cercate su Google il termine “Blanchitsu” e godete.

Non esistono più miniature ufficiali di Mordheim, tranne che su Ebay, di solito a prezzi ridicolmente alti. Il bello è che la community ha interiorizzato l’estetica di Mordheim e si è sbizzarrita nella nobile arte del “kit bashing” (se non siete modellisti, googlate pure quello). I risultati sono spettacolari, in alcuni casi molto al di sopra degli originali. Date un’occhiata al magazine online 28 (https://28-mag.com/) per comprendere il livello a cui viaggiano certi appassionati. Il numero 2 in particolare è dedicato a Mordheim.

I regolamenti, aggiornati, ripuliti e integrati, sono disponibili gratuitamente online. Il sito di riferimento, dopo la chiusura della sezione “specialist games” da parte della GW (altra mossa geniale, non sbagliano un colpo, eh?) si chiama Broheim. Qui si trova di tutto, dalle regole alle espansioni, dalle bande aggiuntive agli articoli delle fanzine e delle riviste ufficiali.

Quindi non ci sono scuse per non giocare a Mordheim. Sto cercando di coinvolgere qualche amico in questo mondo, ci sono un paio di candidati facili da convincere (Mescal per esempio è una corda di burro, è bastato fargli fare una partita di prova), mentre un altro paio sono un po’ più ostici, ma posso farcela. E’ come far partire un transatlantico, ci vuole un po’ prima che prenda l’abbrivio, ma poi non lo fermi più. L’ho fatto tanti anni fa con il gioco di ruolo, posso farlo ancora. Confido nella qualità del gioco, più che nella mia capacità di lodarne le virtù. Intanto posto le immagini del mio tavolo da gioco e delle bande che ho preparato. Hai visto mai…

Keep gaming.

La mia banda del Culto dei Posseduti
Una SECONDA banda di posseduti, perché mi sa che la prima morirà presto e male…
Questi sono i non morti di Mescal
Cacciatori di streghe
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2 pensieri su “Mordheim, il capolavoro involontario

  1. Le foto sono bellissime, complimenti. Per quanto non abbia la voglia di cimentarmi con questi lavori, ammiro chi riesce a ricavarne qualcosa di così bello. La rivista 28 è effettivamente uno spettacolo per gli occhi.

    1. Grazie🙂
      In effetti l’aspetto modellistico permette di divertirsi anche quando non si gioca. Il mio scopo è ingolosire i miei amici non modellisti…

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