Solo GDR – James Turner’ s GM Apprentice


Ciao, giocatori di ruolo solitari! Ho appena scoperto un tool veramente interessante:

James Turner’s GM Apprentice

E’ una paginetta web che contiene una MONTAGNA di oracoli e strumenti tratti da giochi di ruolo solitari, supplementi, generatori random ecc. Basta cliccare su “Reroll” e tutti i campi vengono rinnovati. L’ho provato ed è bellissimo. Probabilmente molti lo conoscono già, ma per altri sarà un fulmine a ciel sereno.

Lo sapevate?

Sapevatelo!

Keep gaming.

Demogòrgone o Demogorgòne?


Se non avete visto Stranger Things, guardatelo. Se non sapevate che ci fosse, come diceva Guzzanti, “sapevatelo”.

Comunque a un certo punto i bambini protagonisti della serie giocano a D&D, e il Master fa loro incontrare IL Demogorgòne, al che io balzo sulla sedia. Ma non si diceva LA Demogòrgone, femminile e sdrucciola? Ohibò, perdinci e poffarbacco, questo problema richiede una pronta soluzione: non sia mai che mi occupi di far ordine nella mia vita incasinata, di fare un po’ di soldi, di salvare il rapporto di coppia dalle picconate infertegli quotidianamente dai miei due adorabili pargoletti! Miei fedeli cavalieri Oli e Devoto, a me! Il mondo ha bisogno di noi!

E invece Oli e Devoto, devo dire in maniera alquanto farisaica, danno Demogòrgone come prima dicitura, e Demorgorgòne come alternativa. Del genere, poi, se ne sbattono proprio. E se si guarda un’immagine di Demogorgone si capisce anche perché:

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Ripiego sulla Treccani, senza farmi troppe illusioni. La Treccani conferma il doppio uso. Mi accanisco, provo a rivolgermi al latino. Prendiamo ad esempio il termine “Gorgon”, che potrebbe traslare in italiano sia con gòrgone che con gorgòne. Tuttavia al genitivo fa gorgŏnis, e non gorgōnis. Quindi: Gòrgone, non Gorgòne (le Gorgoni erano Medusa, Steno ed Eurìale e con il demone in questione avevano poco a che spartire, se si eccettua una parte del corpo a forma di serpente: nel caso delle Gorgoni, i capelli; nel caso di Demogorgone, le braccia e in alcune raffigurazioni il collo). L’assonanza dei nomi però è notevole, e sarei portato a credere che da questo derivi un uguale trattamento per quanto riguarda l’accento. Se non fosse che i traditori Oli e Devoto mi danno Gòrgone e Gorgòne come equivalenti. Ignavi, vili, bipartisan. Sarete riposti sullo scaffale più alto, a prender polvere mentre me la faccio con un volgare Zingarelli, così, tanto per farvi rodere il fegato.

E vabbè. Dato che ormai siamo in ballo, vediamo chi è Demogorgone, perché in D&D non l’ho mai usato.

In D&D, Demogorgone compare per la prima volta come principe dei demoni, è maschio ed è un rettiloide con due teste da babbuino, una coda biforcuta, tentacoli al posto delle braccia. Idem nel Manuale dei Mostri di AD&D prima edizione.

Nella BECMI compare (nell’Immortal Set) come femmina, denominata, tra l’altro, The Dark Lady, anche se l’aspetto non è cambiato: sempre affascinante.

Da lì in avanti è un delirio, ogni edizione modifica un po’ l’aspetto e i poteri di questo principe (o principessa) dei demoni.

Il fatto è che Demogorgone è il prototipo del demone D&D: un pupazzone pieno di poteri e gonfio di punti ferita, che non lo tiri giù neanche con un carro armato. Io comincio a non poterne più di demoni e diavoli fatti in questa maniera. Siamo d’accordo che D&D non va tanto per il sottile, alla fine dei conti son mazzate e poco più. Tutto il resto ce lo mettono i giocatori, con la loro voglia di immedesimazione, con le loro idee strambe, con la loro interazione al tavolo. Però anche il materiale dovrebbe stimolare la fantasia, non soltanto stupire con la logica ammmericana del “the bigger, the better”.

Tanto per fare un esempio: sto leggendo la trilogia dell’Area X di Jeff Vandermeer. Ho divorato i primi due romanzi mentre il terzo va un po’ a rilento, ma forse è colpa mia. Comunque il primo dei romanzi, intitolato Annientamento e incentrato sulla presentazione della famigerata Area X, è lovecraftiano al massimo, e non fa nessuna concessione allo spettacolare fine a sè stesso. In sostanza, manca il pupazzone. Manca del tutto un riferimento univoco da identificare con il “cattivo”. In compenso sono ben delineate le paure, le tragedie personali, le piccole e grandi miserie dei personaggi. Mi sto affezionando sempre più a questo modo di interpretare l’antagonista, soprattutto nel gioco horror, ma vorrei vederlo più spesso in giochi come D&D. In confronto IL Demogorgòne di Stranger Things è molto, ma molto più interessante. Non voglio rovinare la sorpresa a chi non ha visto la serie, ma credo di poter dire che sia un antagonista valido soprattutto perché è il simbolo della totale alienità costituita dal “sottosopra”, non tanto perché è un pupazzone brutto brutto con mille punti ferita. E se ve lo state chiedendo, no, anche Cthulhu nel mio modo di vedere le cose non è un pupazzone con mille punti ferita.

Quindi, per quanto mi riguarda, Demogorgone D&D bocciato, Demogorgone Stranger Things promosso. Cosa significa tutto ciò? Boh, ormai il flusso di coscienza è totale. Perdonate.

E giocate.

Giocare per perdere?


Non sono un grande videogiocatore. Gioco a periodi alterni, di solito quando sono troppo stanco/depresso per fare altro, e non ci metto l’anima. Mi limito a provare un po’ un gioco, e, se mi prende, può anche darsi che lo finisca, e se no pazienza. Provo giochi nuovi ma mi piace tornare sui vecchi cavalli di battaglia.

Ci sono solo due costanti nei miei criteri di scelta dei giochi: GDR (in senso lato) oppure strategia (in senso ancora più lato), per quanto riguarda il genere, e “punitivo” per quanto riguarda la modalità. Nei GDR “puri” me la cavo benone, ed è facile che, se il gioco è fatto bene, riesca a vedere i titoli di coda; invece nella strategia o negli action rpg io devo perdere, devo faticare anche solo per finire il tutorial. Se non è difficile, non lo compro. Già quando gioco di ruolo con gli amici il dado traditore fa sì che io rischi sempre l’osso del collo anche quando devo ripulire la proverbiale cantina infestata di topi, ma c’era proprio bisogno di cercare la punizione anche nei giochi per PC? Boh, a me piacciono i giochi che mi mettono alla prova, che mi fanno arrabbiare persino. Forse proprio perché altrimenti non mi coinvolgono.

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Quella chiocciolina bianca in alto a sinistra siete voi, la “d” è il vostro cane, sembra impossibile ma è un gioco stupendo.

Ho già accennato in passato alla mia insana passione per NetHack, un gioco che definire difficile è un eufemismo. E’ un roguelike ASCII (e mi raccomando, non cedete alla tentazione di giocarlo con qualche interfaccia grafica, la grafica è per i deboli!), e ha qualcosa come trenta livelli random, uno più pericoloso dell’altro, che si ripopolano in continuazione e che, una volta terminata la discesa, bisogna affrontare anche in salita per uscire. E se muori, muori. Il salvataggio serve solo per smettere temporaneamente di giocare. In compenso se muori lasci un cadavere pieno di oggetti utili (yeee!!), che però diventano tutti maledetti (noooo!!!) e ci vuole una vita per levare la maledizione (noooo!!!) e c’è pure il tuo fantasma che corre dietro al personaggio nuovo (noooo!!!). Da quindici anni non riesco a smettere di giocarci, è una droga. E ovviamente non sono mai andato oltre il decimo livello. Con una scuola come questa un gioco come Diablo si finisce senza sforzo. E’ gratis, è per tutte le piattaforme (ma proprio tutte), andate, scaricatelo e giocatelo. Dite che vi mando io.

 

800x500bbPoi c’è Darkest Dungeon, molto più nuovo e molto più scintillante. Altro roguelike, almeno come spirito, ma la grafica è fumettistica. Fantastica, peraltro. Questo gioco è tattico, strategico, infingardo, traditore e bastardo oltre ogni dire. Appena ti affezioni a uno o più personaggi, il gioco te li ammazza senza pietà e tocca ricominciare a reclutare pg scrausi. Oltre al solito armamentario da dungeon crawling duro e puro, qui i personaggi impazziscono come niente, quindi bisogna investire denaro e tempo per curarli al sanatorio del villaggio. Ma tanto poi sbroccano di nuovo, pure peggio di prima…

Dark_Souls_PC_37So che state pensando a Dark Souls… e infatti ci ho investito, vediamo… 48 ore di gioco effettivo, un’inezia da casual gamer se confrontato con gli stardard dei videogiocatori seri. Mi è piaciuto abbastanza e mi ha fatto arrabbiare, però in modo sbagliato, nel senso che in più di un punto i controlli mi hanno tradito, oppure la telecamera ha reso impossibile uscire dal caos, per cui, alla centesima volta che mi sono svegliato davanti allo stesso falò ho mandato tutti a dar via i ciapp e mi sono rifugiato in un classicone.

rebellionParlo di Rebellion, una perla uscita in contemporanea al primo Starcraft e per questo forse ingiustamente sottovalutato. Anche questo è uno strategico/tattico ambientato nell’universo Starwars prima che sia Lucas che la Disney congiurassero per trasformarlo nella caricatura di sè stesso. Adesso te lo tirano dietro su Steam, certi del fatto che ormai nessuno più vuole giocare alla risoluzione fissa di 800×600. Sbagliato, per me è oro.

Qui le partite durano una vita, ti sembra sempre di andare benino e poi l’avversario ti asfalta con flotte e truppe che non si sa da dove siano spuntate. Maledetto, ci ho giocato con insolita dedizione negli anni Novanta, ho preso un sacco di mazzate, l’ho ricomprato su Steam e sto attualmente prendendo un’altra secchiata di mazzate. Ma mi piace troppo. Non dubito che là fuori ci saranno dei nerd che sbuffano con sufficienza e borbottano “ho vinto sedici volte quando ero alle elementari”, ok, tanto di cappello, ma per me resta una sfida contro me stesso. Prima o poi riuscirò a catturare l’imperatore e a conquistare Coruscant! Eppoi devo giocare a questo gioco per disintossicarmi dall’ultimo film, perché da prima di Natale (grazie Disney!) mi sento come se avessi ingoiato una vagonata di sterco e mi è rimasto tutto lì che neanche con l’Alka Seltzer. Va be’.

FTL_screenshot1Altro giochino con una grafica spartana e con un gameplay che dà assuefazione peggio dello gnocco fritto è Faster Than Light. Astronavi, risorse limitate, sistemi da gestire, eventi random, galassia random, morte random… ovviamente permanente. Questo l’ho finito, ma con l’astronave più facile e al livello più facile, cioè umiliandomi da solo. E le altre quindici astronavi da sbloccare? E gli altri livelli di difficoltà? E la modalità Advanced? Ne avrò per altri dieci anni.

Qualche consiglio sul prossimo gioco schiacciasassi da cui farmi sconfiggere?

Keep gaming.

 

30 days drawing challenge


Spulciando Pinterest mi sono imbattuto in questa cosa che sembra andare per la maggiore, cioè stabilire a priori un elenco di argomenti, e poi fare un disegno al giorno rispettando quell’elenco. L’idea è che, se riesci a fare una cosa per trenta giorni di seguito, diventa un’abitudine. E siccome sono pigro e perennemente a corto di voglia di fare, ho deciso di provarci.

Mi intriga l’idea di non dover pensare “oggi cosa disegno?” e al tempo stesso di dover disegnare per forza qualcosa. Una sfida con me stesso, in sostanza. Siccome però mi conosco, so che una cosa del genere ha il fiato cortissimo. A meno che…

A meno che non mi sputtani davanti al mondo postando ogni tre o quattro giorni il frutto delle mie fatiche. Così, tanto per avere uno stimolo in più a fare e per quanto possibile a fare bene.

Cosa più difficile a dirsi che a farsi, ragazzi.

Il tempo è davvero poco, tanto che più che siamo al limite dello “speed drawing”: in tutto, non posso permettermi di dedicare più di tre quarti d’ora non continuativi ogni giorno. Compresa l’idea, lo schizzo, l’inchiostratura e il colore.

Non sto cercando necessariamente un feedback, tanto meno un feedback positivo (oddio, se però volete commentare, siete i benvenuti!). Sono schizzi, che pubblico solo perché sto cercando di superare la timidezza. E quale metodo migliore che esporre al pubblico ludibrio non i propri pezzi migliori, ma proprio le schifezze partorite di fretta?

Yeah, baby, direbbe Austin Powers.

Ecco quindi i primi quattro giorni. Mamma mia, che vergogna. Perdonatemi se potete.

  1. “Halloween”

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2. “Favourite scene from a movie”

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3. “Why I’m afraid to go in the ocean” (ma chi le ha inventate ‘ste cose? NdR)

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4. “Black & White”

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E così ecco che ho trasformato una banale “drawing challenge” in una più succosa “try not to cringe challenge”…

Va be’.

L’angolo del vintage – Vampire Dark Ages


johnbolton032In anacronistica controtendenza rispetto al mercato attuale, proprio come piace a me, a breve inizierò a masterizzare una campagna a Vampire: the Dark Ages. Per chi non lo sapesse, si tratta di una sotto-ambientazione del famoso gioco di ruolo di White Wolf, edita originariamente nel 1996, poi riedita nel 2002 per adattarla al “nuovo” regolamento.

Per chi voglia farsi una cultura ecco qui un linketto bell’e pronto:

https://it.wikipedia.org/wiki/Vampiri:_i_secoli_bui

Per chi non ha voglia, ecco la versione breve: Vampiri, nel Medioevo.

Vampiri.

Nel Medioevo.

Il mio sbavometro è improvvisamente andato a mille, senza una ragione precisa.  In fondo conoscevo l’ambientazione da anni, anche se solo solo per sentito dire, non l’ho mai giocata (per la verità non ho mai giocato Vampiri: la Masquerade, ma solo Vampiri: il Requiem). Mi è capitato sull’hard disk il manuale originale del 1996 (così, per caso…), e in un momento di sconforto l’ho letto con la dovuta attenzione. Dopo i primi due capitoli la mia reazione è stata:

austin

Avete presente quei momenti di chiarezza, quelle improvvise illuminazioni che ti fanno pensare “oddio ce l’avevo sotto al naso e non l’ho mai considerato, e invece che grandissima figata!” e ci vuoi subito fare sopra una sessione, ma che dico una sessione, una campagna, ma che dico una campagna una VITA INTERA? Che poi magari alla terza giocata mi sgonfio, ma adesso sono troppo su di giri, perché in pochi giorni ho avuto circa due dozzine di idee, una decina di PNG mi sono sfrecciati davanti in tutta la loro epic awesomeness, tre o quattro trame si stanno già intrecciando e ingarbugliando nella mia mente contorta… e poi vuoi mettere? i vecchi clan, i Bruja che sono guerrieri e sapienti, e non motociclisti messicani; gli Assamiti nel loro sinistro splendore; i Malkavian che sono visionari pazzi da legare e non sono ancora Malkovian senza neanche la “madness network”; i Cappadociani che sono… me.

Avendo studiato un po’ il vecchio sistema Vampiri quando mi occupavo di probabilità, non riesco ad accettare le strane regole sui botch e sugli “1” che sottraggono successi, per cui mi è venuta la balzana idea di usare il manuale così com’è per quanto riguarda le statistiche e le discipline, ma applicando il “nuovo” sistema Vampiri (8+ successo, fallimento critico solo se tiri un solo dado e fai 1) per quanto riguarda la risoluzione delle prove. Quindi rivolgo un duplice appello ai miei trentadue lettori:

a) Ai membri della Gilda Cacciatori Sedentari di Draghi: cerco giocatori motivati, in sintonia con l’ambientazione e desiderosi di esplorare questo vecchio gioco, o così com’è oppure con qualche house rule per correggere i difetti matematici del sistema. Massimo quattro giocatori, disposti a rinviare le sessioni quando il Narratore nerd, tisico e malaticcio non riesce a resistere a banali influenze di stagione (ovvero ogni volta che i suoi figli portano a casa un semplice raffreddorino).

b) A tutti gli altri. Qualcuno ha già giocato a V:DA? Se sì, quali sono le vostre impressioni? Avete consigli, avvertimenti, house rules che dovrei adottare? Il combattimento mi sembra un tantino macchinoso, qualcuno ha risolto la questione? La mia idea di applicare il nuovo regolamento alla vecchia ambientazione è proprio da buttare? Esistono moduli ufficiali degni di considerazione, anche solo per approfondire l’ambientazione? Ogni aiuto sarà molto apprezzato.

Keep gaming!

 

Fantasy e dintorni


Visto che Pennymaster latita, scrivo io un breve articolo per farvi sapere che siamo ancora vivi. Non sapendo bene che argomento trattare mi sono concentrato su alcune pillole di cinema.

Da dove cominciare?

“Star Wars VII”, uscirà il 05 Gennaio 2016 in ritardo rispetto al resto del mondo che potrà vedere il film il 18 Dicembre 2015. Grande malcontento tra i fan che creano una petizione alla Disney.

E’ ufficiale “Ghostbusters 3” arriva nel 2016 ed è tutto al femminile. Non me ne vogliano le donne ma preferivo un remake che uno stravolgimento totale dei protagonisti di questo cult.

Finalmente con molto ritardo il 19 Febbraio 2015 esce al cinema “Il Settimo Figlio”. Dal trailer potrebbe rivelarsi una sorpresa ma comunque aspettiamo il 19 Febbraio per eventuali giudizi.

Si fa sempre più concreta la possibilità di un nuovo “Indiana Jones”, con un nuovo attore ovviamente. Si dice che Disney pensi a Chris Pratt il protagonista di “I Guardiani della Galassia”. Personalmente penso che non sia del tutto adatto alla parte, ma devo anche dire che prendere il posto di Harrison Ford è veramente dura. Vedremo se il tutto sarà confermato.

Fonte: Coming Soon

Mescal78

I beg you pardon?


Leggendo l’ultimo divertente post di Lirin mi è venuto in mente di fare la stessa cosa, cioè dare un’occhiata alle stringhe di ricerca che hanno portato nel mio blog i visitatori. I risultati sono esilaranti e/o agghiaccianti, giudicate voi.

Ben due persone vogliono sapere da me “perchè i personaggi di doom quando stanno fermi si muovono“. Non mi ricordo che lo facessero, chiediamo a Mescal che è un esperto.

Altri si domandano “come si presenta il guano di pipistrello“. Mmm… non invitato?

e6 d&d manuale d’uso“. Ma che è, un elettrodomestico?

Chi invece cercava una “anomala costruzione linguistica” ha avuto pane per i suoi denti.

Uno cercava “aieie brazo” ed è finito qui! Ne abbiamo uno! Giuro!

Per almeno tre amici il mantra è “voglio vivere in un mondo fantasy“. Non siete i soli.

caratteristiche di cenerentola“. For 12 (a furia di fare lavori pesanti), Des 14 (serve per volteggiare indossando scarpe di cristallo), Cos 5 (gracile e denutrita), Sag 9 (un’occhiatina all’orologio potevi darla, eh?), Int 18 (esce una volta nella vita e mira direttamente al principe…), Car 18 (… e non fa neanche troppa fatica a arpionarlo).

Un povero amico nerd è “trattato male dalla moglie separata“. Un cliché. Chiamami in studio, vediamo cosa posso fare.

Chi ha cercato “poppe” e “belle poppe” ed è stato spedito qui, si sarà consolato in fretta: sicuramente è un nerd frustrato e il mio sito gli è piaciuto comunque anche se scarseggia di ghindole mammarie (ma non sono totalmente assenti, cerca bene amico nerd!).

figlia di troia“. Non credo cercasse Andromaca.

nuovo film sequel“. Alla faccia della ricerca generica. Questa fa il paio con i 5 pazzi che hanno cercato “d“. Google non è così potente…

incantesimi concatenati su disintegrazione d&d“. POWER!!!!

Sono seriamente preoccupato per chi ha cercato “l’esorcista pompato“. Vabbè, per questa volta ti accontento:

esorcista_pompato

Che ne dite di “giullare pazzo!!!“. Notare i punti esclamativi. Mi sa che il pazzo è lui.

E infine, un appello: o amico, che sei finito nel mio sito cercando “d6 e adesso lo vede come un parco divertimenti per designer“, PALESATI! Devo sapere cosa avevi in mente. Devo!

Keep gaming.

Puro genio


Da un po’ di tempo trascuro i miei venticinque lettori e non pubblico niente di interessante. Colpa della pausa di riflessione dal masteraggio e di innumerevoli vicissitudini della vita che non riguardano il gioco di ruolo e perciò sono del tutto irrilevanti. Fatto sta che il blog langue e mi sta venendo il blocco dello scrittore.

Deliberatamente quindi pubblico una cosina leggera leggera, giusto per dare il messaggio che sono vivo e per scaldare i muscoli. Nel frattempo, preparo un paio di articoletti che spero si riveleranno interessanti e che pubblicherò a breve.

Keep gaming.

 

Sì, Oscuro Signore


Contrariamente a quanto potreste essere indotti a credere dal titolo, in questo post non si parla del celebre gioco di carte. L’Oscuro Signore di cui parlo è questo:

2013-06-26 22.40.13Chi mai sarà questo losco individuo? A cosa è dovuto il ghigno satanico che ha dipinto in viso? E tutte quelle carte sul tavolo davanti a lui, saranno tarocchi con cui predice il futuro? Ma soprattutto, gira sempre vestito così?

Potrebbe essere un cultista del famigerato Yogh Sototh, o un aberrante mezzosangue di Innsmouth. Solo a vederlo la mia sanità vacilla. IIIAA! IIIAA! CTHULHU FHTAGN!!! Chiunque sappia fornire informazioni sull’identità del soggetto, non esiti a commentare… e, anche se a volte i risultati possono essere inquietanti, keep gaming.

Anydice, divertimento da nerd


Segnalo ai game designer e in generale a tutti coloro che si sono domandati almeno una volta “ma che probabilità esatte c’erano di colpire questo bastardo tirando un 1d20 con bonus di +7?” e cose simili:

anydice

Il programma gira online ed è in grado di calcolare le probabilità dei risultati di lanci di dado, esporli con vari metodi di output (compreso un pratico grafico) e filtrare i risultati in base a vari criteri. Non è semplicissimo da usare, specialmente se si vogliono usare funzioni un po’ complesse, ma dispone di comode funzioni predefinite.

Lo trovo particolarmente utile a tradurre in termini percentuali le probabilità “mascherate” di sistemi basati su dadi insoliti o su pool di dadi (come Mondo di Tenebra).

Neeeeeerd!