No, non ho visto l’ultimo Star Wars. Non posso quindi parlarne male, anche se i miei amici sono andati a vederlo e hanno espresso giudizi poco lusinghieri. Quello che ho sentito è stato abbastanza per mettere definitivamente una pietra tombale su questa ultima trilogia, senza rimpianti e senza alcun desiderio di sciropparmi l’ultimo capitolo di questa sbobba. Mi rimane il vivido ricordo delle sensazioni meravigliose che gli episodi IV – VI mi hanno regalato, a me che li ho visti almeno trentacinque volte ciascuno (giusto per dare la dimensione della mia “fanboy-ness”), e tanto basta. Per me Star Wars, nel bene e nel male, è quello lì.
Fatto sta che durante queste vacanze mi è tornata la voglia di giocare di ruolo nell’universo SW. Mi è tornata a distanza di un paio di anni (se non sbaglio) di assenza, dopo che la splendida campagna di Star Wars d20 Saga Edition, sotto la guida di un ispirato Mescalmaster, si era conclusa in maniera epica, drammatica e molto soddisfacente.
Lasciato alle spalle il mio tormentato Jedi Cereano e soprattutto archiviato il sistema d20, che prometteva bene ma che a metà campagna ha iniziato a mostrare i propri limiti, mi ritrovo con una intensa voglia di giocare e senza un sistema adeguato alle nostre esigenze. Stavolta il Master lo faccio io, per cui mi metto a cercare un sistema adatto.
Il panorama commerciale offre in sostanza le seguenti scelte:
- l’edizione d6 di West End Games, ora mantenuta, aggiornata e ripulita da un manipolo di appassionati, in maniera forse non propriamente legale, ma tant’è.
- l’edizione d20 già provata e accantonata. Bella, scintillante, giocabilissima fino al livello 5-6, poi si perde in una palude di regole minuziose e problemi di bilanciamento degli incontri che ci avevano fatto storcere un po’ il naso.
- il materiale nuovo di Fantasy Flight Games. Materiale curato in maniera certosina dal punto di vista editoriale, ma “sgranato” in una serie di giochi tutti diversi e tutti uguali, pubblicati a scadenze strategiche e che necessitano di essere comprati tutti per consentire la massima libertà di azione e per avere accesso a un materiale che tutto sommato WEG ti serviva su un piatto d’argento già nel manuale base.
- Un qualche tipo di regolamento generico, ancora da individuare.
Il gioco WEG è da sempre il riferimento principe per il GDR in salsa Star Wars, e ha contribuito alla creazione dell’Universo Espanso, ora non più considerato “canone” dalla Disney con un colpo di spugna che sputa in faccia ai fan peggio delle nefandezze perpetrate nella nuova trilogia, ma che all’epoca è passato tutto sommato quasi inosservato, tanto era l’hype per i “nuovi film”. Oggi ai miei occhi questa operazione appare per quello che è, cioè la classica porcata da multinazionale che acquista un franchise e fa quello che le pare tanto i nerd gonzi che lo hanno sostenuto spendendoci i propri quattrini si berranno qualsiasi cosa. Quindi, signori, la nuova etichetta del’Universo Espanso è “Legends”, non è più canone, non possiamo cancellarlo dalla faccia della terra perché non abbiamo ancora acquistato i diritti della macchina del tempo, per cui fatene quello che volete, tanto noi ce ne sbattiamo. La Nuova Repubblica non esiste, Luke non forma una nuova generazione di Jedi e si ritira su un’isola a mungere foche giganti. Evviva Topolino.
Star Wars d6 ha inoltre il pregio di riguardare il periodo “giusto”, cioè quello coperto dagli Episodi IV – VI e quello successivo, dato che ha cessato le pubblicazioni nel 1998, un anno prima dell’uscita di Episodio 1. Il gioco è bellissimo, ma le secchiate di d6 che bisogna lanciare lo rendono un po’ datato. E’ un tipico gioco a skill, mitigate dalla presenza di template che facilitano la creazione del personaggio, ma pesantemente orientato alla task resolution. Rischia di diventare troppo pesante per il mio gruppo. Inoltre ho solo l’edizione in inglese, e questo può essere un handicap per almeno due dei miei giocatori.
Di tutt’altra pasta mi sembra il sistema di FFG. All’inizio le meccaniche fondamentali sembrano più orientate alla conflict resolution, con una miriade di dadi di forma e colore diverso, con risultati personalizzati, per cui conviene comprarli. Se volete usare i “normali” dadi a sei, otto, dieci facce, ci sono delle pratiche tabelle di conversione, niente che non si possa superare con una laurea in ingegneria aerospaziale. Se non che, dopo una prima lettura del manuale di Edge of Empire, l’impressione che il gioco sia basato su conflict resolution cade miseramente. E’ un normale gioco a skill, in cui si passa da una task resolution all’altra aiutati da un sistema di dadi alquanto farraginoso e bizantino, che nelle intenzioni dovrebbe “far succedere cose”, dare spunto per proseguire l’azione concedendo vantaggi o svantaggi per le azioni successive. Per carità, non ho nulla contro i giochi di stampo tradizionale, io stesso mi definisco un convinto sostenitore della tendenza “neo-trad”. Più che altro mi domando che differenza ci sia tra un Master che prende spunto dalla narrazione condivisa per improvvisare effetti e conseguenze delle scelte dei giocatori e un Master che ti concede un “boost die” o che decide quanti “difficulty dice” assegnare. Si tratta sempre dello stesso schema, solo che viene reso più complicato dal dover tener traccia di una vasta gamma di dadi con funzioni diverse.
Purtroppo non ho la possibilità di provare il gioco e mi devo limitare a una guardata al manuale (peraltro non mio), per cui questa impressione generale potrebbe essere un clamoroso abbaglio. Il rischio di incaponirmi nel voler usare un sistema senza averlo capito, è di finire per non cogliere gli aspetti positivi che potrebbe offrirmi. Di certo mi scoccia dover acquistare tre manuali solo per avere la possibilità di disporre di tutte le opzioni necessarie. In più, non mi pare che sia stato localizzato in italiano, e questo, lo ripeto, sarebbe un problema per più di un giocatore.
Per quanto riguarda i sistemi generici, il panorama offre una vasta scelta, ma nessuno dei regolamenti generici che conosco mi sembra aderente allo spirito di Star Wars. Più che altro richiedono tutti pesantissimi adattamenti. E allora penso: se devo scrivere per un mese per adattare a Star Wars un GURPS (dio ci scampi), un FATE (molto meglio, ma non lo conosco abbastanza) o un Cortex (c’è qualcuno che lo usa?), e avere comunque un accrocco impresentabile, allora preferisco scrivermi un sistemino casalingo semplice e pulito come ho fatto con Dungeon Hack… tanto i gusti dei miei giocatori li conosco a menadito, e il fascino del fai da te esercita sulla mia fragile psiche un’attrazione fatale, praticamente in tutti i campi, dal giardinaggio alla decorazione di interni alla manutenzione del basso alla creazione di giochi di ruolo.
A quel punto mi cade l’occhio sullo scaffale dei giochi da tavolo e scorgo il bellissimo X-wing prima edizione, con le sue miniature carine carine e il suo sistema semplice ed elegante di dadi a otto facce. E mi ricordo che ne abbiamo un set base a testa. Dadi personalizzati. Sistema semplice. Segnalini.
In una fredda sera di dicembre, ho chiuso il tomo polveroso che stavo leggendo nel cuore della notte, e ho esclamato:
Si…
può…
FAREEEEEE!!!
Generico per generico, se ne avete uno che conoscete bene (che so, il vostro gioco di Frankenstein o altro) tanto vale usare quello.
Il FATE, se in versione core, ha un’aria tutto sommato tradizionale (fanno eccezione certe spese di gettoni: alcune hanno effetto retroattivo sul tiro). La versione accelerata (FAE) è più rapida da afferrare e più insolita del core. Entrambe hanno un set di dadi estremamente invadente, dato che ogni lancio ti può dare da -4 a +4, impattando molto sulla riuscita delle azioni.
Entrambi si trovano pure in italiano e qualche fan aveva abbozzato idee interessanti per una gestione dei due lati della Forza.
Un altro gioco che potrebbe reggere (ma che di solito non è amatissimo dai giocatori più tradizionali) è Anima prime: un indie inglese, manuale solo testo gratuito in pdf, nasce con l’idea di far figheggiare i pg in stile anime (il che potrebbe renderlo ok anche per le parti action di Guerre Sperlari) ma presenta un po’ di scollamento tra narrazione e regole, essendo assai sbilanciato a favore dei pg, e al di fuori dei conflitti rimane praticamente privo di struttura, non essendoci sistemi classici per l’interazione con l’ambiente – per dire, niente “check di furtività” o simili.
Qualunque cosa sceglierete di fare, non si potrà manifestare Topolino a disturbarvi e già questa è una cosa buona 😛
Grazie per le dritte, ne farò tesoro. Che dire, i sistemi Frankenstein sono il mio tallone di Achille. È come per i computer, non mi basta un sistema funzionante, io ci DEVO smanettare!
Di nulla!
Per il resto, passo più tempo a pasticciare con le regole che a giocare XD
Poi aggiornaci su come proseguono i lavori 😉
Bellissimo articolo molto condiviso. Attendo con trepidazione di sperimentare la tua visione Star Wars.
Ciao a tutti, mi trovo esattamente nella tua stessa situazione Pennymaster, sia a livello di visione dei film della saga, anche se mi hanno detto che il IX sia il migliore dell’ultima trilogia (cosa che mi rassicura ben poco visto il livello degli altri 2) sia a livello di regolamento per star wars rpg. Ho dato un’occhaita in giro andando a sbattere contro quelli che hai citato tu nell’articolo, dopo una sommaria lettura ho cassato quello col d20 system, per una mia idiosincrasia con il sistema d20 in particolare e con il principio fondamentale della crescita a livelli: parti niubbo e poi alla fine dopo 1000 battaglie arrivi al livello che ti permette di prendere a schiaffi quasi chiunque poi però ti arriva addosso un Vader e allora capisci che la tua campagna è prossima alla fine… (caso realmente avvenuto ad alcuni amici).
Anche Edge of Empire l’ho mandato a stendere anche se all’inizio mi aveva parecchio interessato l’idea del lancio del gruppo di dadi con dentro quelli pro e quelli contro, quando però ho visto la ristrettezza delle razze giocabili, alcune delle quali come il “gand” veramente con poco appeal (a mio avviso), allora ho mollato tutto.
Mi rimane quello coi d6, che mi sembra essere quello degli anni ’90, rivisto ampliato ed aggiornato. Mi è piaciuto subito anche se secondo me soffre per un paio di cosette: la pesantezza di un sitema che deve tenere conto di tutto quello che avviene nell’universo di SW: dal mantenimento della tua corazza ai calcoli per l’iperspazio, e l’uso di tabelle che a meno di avere una memoria di ferro vanno per forza tenute sott’occhio a parte. Morale della favola ora mi devo sciroppare quaisi 400 pagine di regolamento per poi procedere ad un pesante lavoro di alleggerimento e di organizzazione di tabelle, c’è di buono che questo sistema ha un paio di avventure anche carine già pronte.
Usare un sistema più semplice magari artigianale? Sì ci ho pensato me lo hanno anche suggerito degli amici, ma per le mie capacità lo posso usare per una oneshot e con personaggi pre generati, cosa che in un universo grande come SW mi sta un po’ stretta ma non si sa mai magari in futuro potrebbe saltarmi fuori qualcosa, tempo (poco) permettendo. Fammi sapere poi com’è andata col tuo sistema buon gioco.
P.s.: delucidazione il sistema artigianale che vorrei usare è G.U.S. (Gioco di ruolo Universale Sperimentale) che lo trovate su gdrfree.altervista.org.
Eh, la pesantezza dei sistemi old school è proprio uno dei motivi che mi inducono a tentare la via dell’autocostruzione. Quella, più il fatto che non ho ancora trovato un GDR che tratti la Forza come piace a me.
Ma che figata di idea usare i dadi di xw ! Sono arciansioso di vedere cosa ne viene fuori.
Io personalmente avevo pensato di utilizzarli per un dungeon crawler da tavolo, poi ho avuto un’idea molto più insana dei dadi rossi e verdi…
Cmq secondo me potresti paciugare un po’ con i template di SW D6, che sono molto simpatici ( Jedi Fallito!!!!).
Mi permetto di commentare il prodotto FFG: le razze COOL ci sono, così come tutto quanto, navi comprese, il problema sono la 30ina di manuali nei quali sono sparsi e non venduti in PDF per ordine di Disney. Cosa ovviamente inutile visto che sono trovabilissimi su 4chan vari…
Facci sapere tifo x te!
Metterò online aggiornamenti e riflessioni, così magari qualcuno mi dà qualche suggerimento utile.
Grazie Neddo per il consiglio sulle razze della FFG, se riesco cercherò e magari riuscirò a trovare pure la razza Ugnaught finora non pervenutami!
Concordo sui template della D6 ce ne sono veramente tanti ed alcuni meravigliosi come il Jedi fallito che hai citato, nel template che ho trovato ha l’immagine di Rahm Kota un personaggio che mi è piaciuto moltissimo!
Buongiorno a tutti
Io ho SW saga Edition e devo ancora cominciare a giocarci, il problema e’ che non trovo avventure per cominciare ad impratichirci
Voi ne conoscete/avete, magari in italiano
Ciao, noi non abbiamo mai usato avventure pubblicate. Quando il Master era Mescal non c’era problema perché è una specie di enciclopedia viaggiante di Star Wars. Adesso io per provare il sistema nuovo ho trovato molto utili le vecchie avventure per l’edizione WEG. Erano davvero ben fatte e soprattutto erano molto rispettose dello spirito originario di Star Wars, non dovresti avere problemi a reperirne qualcuna online e a convertirla alla Saga Edition. Le avventure per le edizioni d20 del gioco non le conosco e non so indicartene nessuna valida, sta di fatto che in italiano non c’è niente o quasi.