Dopo qualche sessioncina di prova e un lungo periodo di pausa, ho ripreso in mano il Cypher System, nella sua incarnazione “The Strange”, e ho masterizzato una sessione della campagna “La Spirale Oscura”. E mi sono divertito proprio tanto. Combattere con un modulo come Il Tempio del Male Elementale e poi spararsi una giocata a The Strange è come leggere Guerra e Pace e poi un qualsiasi romanzo di Stephen King. Praticamente il romanzo di King si legge da solo. E l’impressione che mi dà questo gioco è che si masterizzi da solo.
Già la scelta di non far mai tirare i dadi al Master è alquanto azzeccata, dato che ti puoi concentrare sulla narrazione e sull’invenzione di dettagli interessanti o “intromissioni” bastarde. In più, il sistema di risoluzione delle prove è intuitivo e rapido, e per creare un “mostro” o un antagonista è sufficiente dargli un livello e immaginarselo, senza ulteriori statistiche o complicazioni non necessarie.
La sessione scorre via liscia come l’olio e la struttura del gioco favorisce la fantasia più sfrenata a livello di ambientazione. Tanto che viene da chiedersi come sarebbe creare una ricorsione in stile Lovecraft “purista”, tanto per rimanere in tema con la ricerca che sto svolgendo. Oppure convertire in ricorsione una qualunque ambientazione bizzarra pensata per altri giochi.
E poi ho una simpatia particolare per Monte Cook. Mi piace il suo modo di creare giochi innovativi quel tanto che basta da renderli interessanti e moderni, ma non tanto strambi da renderli ingiocabili.
Sono curioso di testare questo The Strange sulla lunga distanza.
Qualcuno l’ha già provato e vuole condividere le sue impressioni?
Ciao, ho sia the strange che numenera e tra i due preferisco il secondo.
le ricorsioni mi paiono troppo limitate, sono tutti semipiani di dimensioni piuttosto ridotte, invece che altri universi. Inoltre non capisco perchè il piano materiale (perdonami il termine preso da D&D) debba per forza essere quello “vero”, mentre il resto è solo derivato da questo. Avrei preferito avessere lasciato il dubbio se anche il piano materiale potesse essere a sua volta una ricorsione di un altro piano.
Numenera lo preferisco ma a dire il vero più per l’ambientazione che mi pare sia più “rappresentativa” del regolamento in se. Cioè, a dire il vero neanche l’ambientazione vera e propria quanto quel postapocalittico talmente avanti nel tempo da sembrare weird fantasy. ciao!
Ciao, anch’io ho Numenera e non sono ancora riuscito a giocarlo. Condivido il fatto che sia un’ambientazione molto evocativa, mi ricorda il ciclo di “Urth del Nuovo Sole” di Wolf.
Sulle ricorsioni, tocchi un punto importante. Anch’io all’inizio ero dubbioso, ma alla fine mi sono ricreduto. E’ sufficiente lavorare un po’ per limare alcune incongruenze apparenti, più che altro si tratta di cose spiegate un po’ male nel regolamento base. Sbirciando i supplementi ho notato che sono razionalizzate meglio, cioè rendono più credibile la storia dell’Anomalia ecc..
La limitazione spaziale delle ricorsioni non mi provoca troppi problemi, sarà perché mi ricorda un po’ Ravenloft (che adoravo). La maggior parte dei PNG non ha la minima idea che esista una realtà diversa dalla loro mini-realtà limitata, e vive come se stesse recitando una parte scritta da altri, nella totale inconsapevolezza. Ai tempi questa cosa mi aveva affascinato, perché ci vedevo una metafora della nostra esistenza, ma ero più profondo e più sognatore di adesso… Ora mi limito a ingegnarmi a inventare motivi plausibili per delimitare l’orizzonte di ciascuna ricorsione, e lo trovo un esercizio stimolante.