<DISCLAIMER> In attesa di completare la quarta parte della lunga digressione sulla gestione linguistica della simulazione, che richiede una gestazione più complessa del previsto, ho deciso di dedicarmi a qualcosa di più leggero, sottoponendo ai miei venticinque lettori una provocazione. Prendetela per quella che è, cioè uno sfogo, in bilico tra il rant e lo scherzo, ma soprattutto non prendetemi troppo sul serio. <END OF DISCLAIMER>
Dopo aver letto i post di alcuni blog amici di Altrimondi mi sono fatto l’idea che architettare un background per un personaggio di D&D/Pathfinder non soltanto è inutile, ma è controproducente. Coooosaaa? Pennymaster è uscito di senno. No, niente panico, ho solo fatto due più due.
Il panorama dei giochi di ruolo è variegato e complesso, l’offerta commerciale è immensa e ad essa si aggiungono le realtà indie che hanno dato una ventata di novità ulteriore, proponendo nuovi modi di intendere il gioco e nuove soluzioni per superare lo schema classico Master-Giocatori costruito sull’impianto di D&D. In pratica chi vuole giocare di ruolo ha a disposizione almeno un gioco che fa per lui, qualunque sia il suo particolare gusto. Ciò è positivo per molti aspetti, tra cui il fatto che D&D, da “gioco-jolly” buono per tutti i gusti (o per nessuno), può tornare ad essere quello che era, cioè un gioco di avventura, orientato all’esplorazione di dungeon, con regole dettagliate, astratte e bilanciate (o che cercano di esserlo), che favoriscono una creative agenda di tipo gamista. Prima di questo proliferare di giochi era accettabile, per non dire indispensabile, usare le regole di D&D per giocare di ruolo in modi anche molto lontani dalle intenzioni originarie dei creatori del gioco, specialmente in una realtà “provinciale” come quella italiana, capace di grandi slanci creativi isolati, ma generalmente piuttosto sonnolenta dal punto di vista dell’intrattenimento ruolistico di massa (se mai si può parlare di “massa” in un divertimento di nicchia come il gioco di ruolo!). E allora ecco che ogni gruppo si arrabattava per creare regole della casa, modificare, estendere, piegare e in buona sostanza snaturare D&D per adattarlo alle proprie esigenze. Uno degli effetti di questo uso improprio del regolamento di D&D lo si può vedere nella tendenza ancor oggi diffusissima a creare chilometrici background come parte integrante della creazione del personaggio.
Mi permetto di ricordare che il regolamento base di D&D prevedeva una forma a dir poco brutale di creazione del personaggio: tira 3d6 per 6 volte, scrivi i risultati sulla scheda, scegli la classe, tira i punti ferita iniziali, gioca. Anche se il personaggio è apparentemente ingiocabile, anche se hai 18 di Carisma e 3 di Forza, anche se i punti ferita iniziali sono pari a 1. Caso mai, aggiungeva il regolamento con involontaria ironia, cerca di immaginare il personaggio in base alle sue caratteristiche numeriche. Quelli erano tempi eroici, ma quello era anche lo spirito puro dei primordi, la vera natura del D&D.
Con il progredire della complessità e con le nuove istanze interpretative dei giocatori, il regolamento si è fatto via via più permissivo, ma senza mai rinunciare alla preminenza delle statistiche nell’imporre il tipo di personaggio da interpretare. Persino la Terza Edizione, salutata come la rivoluzione in campo D&Desco, relega il background del personaggio a semplice elemento di contorno. Invece, innumerevoli giocatori costruiscono il personaggio con in mente già la sua storia completa, la sua infanzia, i dettagli della sua vita. Niente di male, anzi: aiuta l’immedesimazione. Quello che mi domando però è: siamo sicuri che D&D sia fatto per questo? Ci sono in commercio giochi nei quali la creazione del background è parte integrante della creazione del personaggio, al cui confronto una storiella inventata di sana pianta dal giocatore impallidisce. Sono questi i giochi per i quali vale al pena di impegnarsi nella creazione del background, dato che sono giochi specificamente pensati per valorizzare il passato dei personaggi e la loro interazione reciproca. D&D, che ci piaccia o no, è fatto per tirare dadi, massacrare mostri, raccogliere tesori, morire spesso.
Un altro motivo di perplessità quando si parla di background in D&D è il fatto che spesso (per non dire quasi sempre) agli altri giocatori non frega niente della storia del tuo personaggio! Vuoi immaginare tutta la vita del tuo guerriero? Libero di farlo, ma non infliggere ai tuoi amici (e al Master) un volume di trenta pagine scritte fitte che spiega in dettaglio come ha deciso di darsi all’avventura! Per favore! Per parafrasare una battuta di Checco Zalone: “Il background è come la scoreggia: piace solo a chi la fa”. I giocatori di Vampiri, Cthulhu e altri giochi più “intimisti” sono più propensi a valutare con indulgenza sbrodolate onanistiche sul passato del personaggio, ma D&D è giocato da una vasta gamma di persone, solo poche delle quali hanno voglia di indugiare in questi dettagli.
Uno dei motivi di questa scarsa pazienza è anche il miglior motivo per non perdersi troppo in dettagli quando si crea il proprio alter ego: in D&D (se giocato correttamente da Master e Giocatori) si muore. Si muore un sacco. Si muore per motivi futili, si muore per distrazione, si muore per sfiga, si muore per aver voluto fare gli spacconi, si muore perché il dado non gira, si muore perché gira troppo quello del Master. Orde di avventurieri sono stati falciati nel fiore degli anni da moduli spietati come il Tempio del Male Elementale o La Tomba degli Orrori. Al quinto personaggio tirato in fretta e furia mentre gli altri giocatori vanno avanti con l’esplorazione, chiunque comincia a domandarsi se abbia un senso inventare un background per ciascuno di essi. Santo cielo, al quinto personaggio tirato è già tanto se ti inventi un nome! Con gli anni anche D&D si è ammorbidito, come quei nonni bonari che però ai loro tempi sono stati genitori inflessibili. Morire è più difficile, e così gli “artisti” del background hanno avuto di nuovo il sopravvento. Producendo, scusate la franchezza, il più delle volte un cumulo di banalità che fanno rimpiangere le “instant death” dei primordi.
Se avessi un euro per ogni personaggio che ho visto la cui famiglia è stata sterminata dagli orchetti sarei milionario. Considerate questo: uno scrittore professionista degno di questo nome ci mette mesi a definire con precisione i tratti salienti del carattere e del passato di un personaggio protagonista, ce ne mette almeno altri dodici per raccontarli in maniera interessante. Siamo (siete) scrittori professionisti? E allora siete sprecati a inventare background per i vostri chierici di Talos o le vostre ladre kender. Andate e scrivete, e vi auguro di pubblicare! Se invece siete comuni mortali che giocano per dimenticare le brutture di un’esistenza grigia e deprimente (come me) smettetela di spaccare le palle con i vostri genitori sterminati dagli orchetti! Tirate le statistiche e giocate! Che il massacro abbia inizio!
Poi, con calma, se il personaggio raggiunge almeno il quarto livello, cominciate a chiedervi perché fa questa vita così pericolosa. Al settimo livello iInventate un paio di episodi salienti della sua vita, magari un vezzo particolare o una mania che lo distingue dagli altri, ma niente di eclatante, perché non è affatto necessario. Il fatto è che quando giocate a D&D siete voi stessi molto di più di quanto vi piacerebbe ammettere. Ci mettete del vostro, altro che interpretazione! D&D è un gioco di sfide, di emozioni forti, di arrabbiature e litigi con il Master e di attriti con gli altri giocatori, è un gioco di cameratismo, collaborazione e massimizzazione dei lati forti del personaggio. E’ un gioco di birra, patatine e biscotti sintetici dello spaccaprezzi sgranocchiati mentre sfogliate furiosamente il manuale per trovare la regola che salverà le chiappe del vostro personaggio. Arrivati ad un certo punto, se il personaggio è sopravvissuto a lungo, arriverete ad amarlo come voi stessi. Ma non amerete le stupidaggini che vi siete inventati sul suo passato, ma quelle che gli avete fatto fare mentre giocavate, perché sono quelle avete vissuto attraverso i suoi occhi. Quello è il vero background!
Keep gaming.
Devo dire che è vero. Il personaggio a cui mi sono affezionato di più è stato il mio mitico stregone Lars detto “il Magnifico”!!!! Un personaggio fatto di fretta, senza alcun background, se non una piccola delineazione caratteriale che mi ero fatto io nella mente, cioè uno spaccone pieno di sè, borioso, carismatico, amato dalle donne!. Questo è stato un personaggio che mentre arrivava al 15 livello (RICORDO CHE E’ ANCORA VIVO!!! E NON SO COME SIA POSSIBILE!!!) si è scritto il background da solo, cimentandosi in azioni tanto eroiche quanto idiote. Una cosa che mi ero imposto con questo personaggio al momento della creazione era stato il non creare un background, in quanto volevo interpretarlo seguendo a pieno quei 2 o 3 elementi caratteriali che mi ero immaginato e pensavo che non sarebbe durato a lungo (IL CLASSICO PERSONAGGIO MENA E MUORI). In molte avventure giocate con questo personaggio ho preso decisioni che sapevo essere idiote o suicide al 200% ma che rientravano nel carattere del personaggio (Lars le avrebbe fatte sicuramente!!!). Chi sano di mente si siederebbe tutto tronfio su un trono d’oro a forma di grifone, nascosto in una camera segreta di un Dungeon pieno di trappole e mostri???!!!! Io no di sicuro e un giocatore che vuole far vivere a lungo il suo personaggio neppure. Ma Lars si è seduto senza indugio con un balzo, in quanto era talmente bello che si adattava perfettamente alla sua persona!!!!! (per la cronaca: Le chiappe di Lars si sono posate su questo trono e lui è stato investito da una serie di fulmini che lo hanno abrostolito!!! MA E’ SOPRAVVISSUTO!!). Un personaggio così non può non piacerti e ovviamente, un personaggio così non può imparare la lezione!!! Molti della Gilda ricorderanno cosa ho tentato di fare qualche sessione dopo!!! (ammetto che questa volta un pò era colpa mia): Inseguiti da un’enorme Drago Zombie (ZOMBIE!!!!!!!) Lars ha tentato di intrattenere relazioni diplomatiche con lo stesso e per tutta e immancabile risposta è stato investito da un soffio di non so quale Nefandezza Draghesca che lo ha ridotto uno straccio. Come detto da Pennymaster quel giorno sull’altro nostro sito (Un Drago!!! e per giunta Zombie!!!!) della serie già era difficile un drago ma se gli aggiungi i connotati zombie, sei un demente a contrattarci (Hai presente gli zombie?).
Effettivamente il Background lo scrivi quando vai avanti nell’avventura e con le gesta stesse del personagio, eroiche o idiote che siano!
Commentate! commentate! commentate!
d&d non è gamista, almeno per come la intendo io, non ci può essere apprezzamento della sfida se non ci sono dati certi e l’avversario è un arbitrario giocatore con poteri illimitati, gli scacchi e il basket sono giochi gamisti, o anche Legue of legends o Guild wars, D&D 4 se usato a tabelle può essere un gioco gamista.
I background non devono essere bei racconti (se lo sono meglio), ma devono contenere molti spunti interessanti da poter essere sviluppati; leggendo il tuo articolo mi preoccupa il fatto che forse nel mio (perchè ti riferivi anche al mio di post?) non ho sottolineato forse abbastanza questo aspetto.
Il fatto di conoscere il background di tutti gli altri giocatori non è a solo scopo d’intrattenimento, ma serve perchè in certe situazioni tutti i giocatori possano aiuare il master a sviluppare una scena che gira intorno ad un tratto particolare di un personaggio loro compagno.
In esempio pratico, scrivere un papiro sulla famiglia sterminata dagli orchetti anche con tutti le arti linguistiche possibili è una palla; ma scriverlo sapendo che poi il personaggio odierà a morte gli orchi è un altro discorso, aiuta la storia e il gioco.
Nelle prossime settimane con il mio gruppo proverà a fare i BG assieme, vedremo se funziona.
Ps: te e Mescal siete sporchi gamisti andate a giocare a diablo 🙂
Ammetto di essere gamista ma solo in D&D in quanto data la fatalità molto alta ho cominciato a non prepararmi più lunghi background ma solo piccoli spunti, invece con altri giochi dove il simulazionismo la fa da padrone come Mondo di Tenebra sono io il primo a creare lunghi e complessi personaggi.
P.S. Per quanto riguarda Pennymaster concordo, si lui è uno dei peggiori sporchi gamisti che ci sono, cioè quelli che si travestono da simulazionisti.
Usa le sue oscure arti per convincerti a diventare gamista, ma fa in modo che sia tu a prendere questa decisione, poi ti denigra pubblicamente per vedere se ritratti o se sei convinto della tua decisione (è come l’imperatore Palpatine). proprio il lupo travestito d’agnello!!!!! e gioca spesso pure a Diablo!!!!!!!!
Hai svelato il mio retroscena, credendo di danneggiarmi! In realtà il mio era un trucco! Ora il tuo passaggio al lato oscuro è completo!!! Mwahahaha!!!
Ghostodog, sei lord inglese! Io ad una provocazione così avrei reagito sputando fiamme! ;D
Seriamente: in realtà non ce l’ho con i background, ma con i background inutili e fatti male, proprio come dici tu. E poi c’è sempre l’idea di fondo che D&D è fatto per essere giocato in modo molto diretto, scarno, e che i background più belli sono quelli che si costruiscono con il gioco stesso.
Leggere il post mi ha fatto ricordare alcuni accenni che avevo letto sulla teoria dei GDR…qualche anima pia avrebbe da darmi qualche link o qualche spunto da leggere??
http://gdrsperimentale.altervista.org/blog/
in fondo al blog nella sezione blog e risorse trovi un sacco di link
Ottimo, li leggerò con piacere!! 🙂
Sono andato dove mi dicevi, ma i link della discussione non funzionano!!
scusa, non capisco, quale discussione?
i link in questione sono proprio in fondo ad ogni pagina qualsiasi del sito, sono nei box chiamati blog e risorse.
di che discussione stai parlando?
mi linki le pagine con i link non funzionanti? mi preoccupa sta cosa…
Tranquillo, è più probabile che sia io a sbagliare qualche passaggio!
Allora, inizialmente sono andato in: http://gdrsperimentale.altervista.org/blog/
Poi, scendendo giù, vado nella sezione “Risorse”. Clicco su “Raccolta articoli teoria GDR”.
E arrivo qui: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,4214.0.html
In questa discussione ci sono molti link, ma nessuno è realmente funzionante!!
hai ragione… è un link esterno che ho aggiunto tempo fa.. e in effetti molti link non vanno più, grazie per avermelo segnalato, sentirò quelli del forum per vedere se si risolve.
nel frattempo
un pò di miei (e altri) articoli sul game design
http://gdrsperimentale.altervista.org/blog/category/game-design/
un ottimo sito da cui traduco di tanto in tanto
socratesrpg.blogspot.it
in rete se cerchi the forge theory trovi molto
ma spesso sono concetti ormai superati (almeno parzialmente) ed è difficile trovare scritti privi di errori concettuali riguardo alla teoria originale (si fa confusione sui termini)
cmq sul forum di the forge trovi tanto.
in italiano invece c’è poco.
Figurati, grazie a te invece.
Alcuni commenti a caldo:
Dici che alcuni concetti sono stati superati, parzialmente o totalmente. Sono stati sostituiti da altre teorie più raffinate oppure sono stati abbandonati in attesa di nuove teorie?
In che senso ci sono molti scritti con errori concettuali in cui i termini vengono confusi?
Per curiosità, che branca si occupa dello studio dei GDR (Sociologia? Filosofia?) ? E con che finalità, a parte quella di indagare per curiosità? Ci sono anche dei libri carini da legegre, in italiano?
Peccato che non possa approfondire l’argomento più di tanto, la mia conoscenza dell’inglese è assai modesta e come perito chimico non ho alcuna base di materie psicologiche 😉
tho un collega 🙂
faccio una premessa, perchè poi su internet uno dice delle cose e sembra che ne sappia, io di teoria so poco.
detto questo per quello che ho letto le mie conclusioni sono:
La teoria del GDR a cui spesso ci si riferisce sono in realtà modelli elaborati anni fa, come il big three, la GNS, il big model etc
sono appunto modelli atti a spiegare come costruire un gioco di ruolo, e le sue dinamiche interne, non sono la verità scesa in terra.
in rete però si fa molto confusione sui termini, perchè come in tutte le teorie la terminologia è importante, ma pochissimi si sono letti i testi originali (come dargli torto in realtà sparsi su varie discussioni nei forum).
e così con sfumature diverse ognuno usa vari termini che dovrebbero averne uno di significato.
Queste teorie sono state “superate” nel senso non che non funzionano, ma perchè la gente si è resa conto dei loro limiti, sono molto utili, ma sono quel che sono modelli.
che io sappia non ci sono teroie nuove, ora sono tutti scimmiati con i gdr narrativisti, Gm less etc
con dietro alcuni concetti di base su cui i vari GDR di ultima generazione stanno costruendosi, ma anche li secondo me sono concetti a fini pratici, utili per scrivere un gdr, non esiste ancora una vera teoria.
di materiale in italiano c’è poco, solo quello che trovi tradotto da quei poveracci di blogger nostrani, mentre di materiale orginale in italiano è praticamente zero, da noi non esistono correnti, scuole o personalità che spingono sul gdr (ma ci sono ottimi indipendenti produttori di GDR).
Diciamo che non esiste una comunità di GDR forte in italia (anche se alcuni siti forum ci provano)
per quanto riguarda la tua domanda della branca, bhe nessuna.
La teoria dei giochi esiste da quando esistono i giochi, e i GDR non fanno eccezione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dei_giochi
tho matematica me la ritrovo anche qui 🙂
Non ci posso credere, la matematica è pure qui, peggio di sale e pepe! 🙂
Peccato per la situazione italiana, ultimamente non fa proprio faville l’Italia.
Tornando sui modelli, ma sono stati tutti elaborati nei forum? Nienta saggi o roba dissimile?
Qualche nome di produttore indipendente di GDR, giusto per potermene fare un’idea?
Ah, in ogni caso, per saperne poco ne sai abbastanza!! Io manco sapevo cosa fossero i GDR DM less!!
http://www.indie-rpgs.com/articles/1/
ci sono delle raccolte organiche a mo’ di manuale, ma il grosso è in articoli e forum.
http://it.wikipedia.org/wiki/Sine_Requie
http://it.wikipedia.org/wiki/On_Stage!
ps:
ora mi sovviene che quando era ancora cardinale o vescovo, il buon papa Ratzinger scrsse un breve saggio su come harry potter e i gdr introducessero a disfunzioni psicologiche al male e a satana, forse centrava anche la fine del mondo.
In effetti han sempre detto che all’inferno si passa il proprio tempo a giocare ai GDR, solo Dante non lo sapeva XD
Il link On stage! rimanda a degli album di canzoni 🙂
http://it.wikipedia.org/wiki/On_Stage!
devi aggiungerci un punto esclamativo alla fine, non so perchè lo tiene fuori dall’url
Ecco perchè!!
Tutto molto interessante, grazie 1000 ^^
(Ultimo assillo)
A proposito di teorie dei GDR e GDR vari, sapresti indicarmi un qualche GDR (ben fatto) che assomigli a Pathfinder/D&D 3.X ma che si incentri di più sull’aspetto investigativo e magari discorsivo/narrativo. I combattimenti vorremmo fossero comunque mantenuti, e un pò di tattica pure…una richiesta un pò balzana, ma magari qualcosa di simile esiste 😉
legends of anglerre
c’è anche un articolo sul blog
i giochi basati sul fate system o sul fudge
Ci ho dato un’occhiata, molto interessanti ^^
Vista però la mia risibile conoscenza dell’inglese, e la ancor più blasfema conoscenza dell’inglese dei miei amici XD, esiste qualcosa di simile anche in italiano?
c’è questo
http://shop.janus-design.it/catalogo/lo-spirito-del-secolo
ma non è ambientazione fantasy classica
di italiano non mi pare ci sia molto altro, sicuramente non legends of anglerre.
se giocavi a PF o d&d continua a seguire il blog, sto scrivendo una serie di articoli per customizzare pesantemente il gioco, in attesa di integrare i concetti nello scheletro di qualcosa che parta da zero.
Dall’ambientazione alle regole che la legano ad essa, dovresti trovare quel che ti serve per colorare di narrazione le tue avventure.
Sono anche disponibile a richieste particolari in casi di necessità di aiuto del master in questione.
ovviamente sono anche in cerca del maggior numero di feedback 😉
Oh bè, per quello che potrò fare vedrò di contribuire, ma io e i miei amici è un pò di tempo che non giochiamo e avevamo intenzione, con l’inizio dell’Università, di ricominciare un pò nel tempo libero!! Insomma, sarà una cosa lunga e a gradini piccoli-piccoli-piccoli, ma se potrò aiutare, ben venga 😉
Ghostdog, posso chiederti un parere personale? Se hai mai giocato/provato Runequest II, come lo trovi/che ne pensi?
Purtroppo non ne ho esperienza, ma leggendo le recensioni una possibilità gliela darei, poi magari mi fai sapere tu com’è 🙂
ps: se vuoi conttarmi usa il mio blog, nel caso anche per mail, perchè dopo un pò i commenti ad un articolo magari mi dimentico di segurli e non riesco a risponderti.
Direi di averti già anche disturbato fin troppo!!! Davvero grazie!!! 🙂
Sono tutto sommato sono d’accordo, ci sono giochi che richiedono un background (non un romanzo, un background) e giochi, come D&D che si possono affrontare anche con due righe giusto per dire “il mio mago è l’apprendista di un mago più potente” o “il mio mago studia presso la scuola di magia”, giusto per dare al master un punto di partenza per far incontrare i PG.
Aggiungerei: nei giochi dove la storia del PG prima della prima sessione ha un peso considerevole, hanno nel manuale una guida alla scrittura del BG (vedi Vampire).
Per chiudere, in D&D son morta una volta sola (ma c’avevo il chierico di un certo livello vicino). E’ Sine Requie il vero gioco falciaPG